Uno
sguardo alle
tecnologie
Qualunque sia il materiale, se presenta una correlazione tra temperatura e resistenza è probabile che segua uno tra due possibili schemi; con coefficiente di temperatura negativo o con coefficiente di temperatura positivo (NTC/PTC).
I termistori sono dei dispositivi comuni che dimostrano perfettamente questa affermazione. Insieme ai rilevatori di temperatura a resistenza (RTD), essi rappresentano i dispositivi di rilevamento più diffusi. Entrambe le tecnologie si basano sulla variazione della loro resistenza per segnalare un cambiamento di temperatura. Nel caso dell’NTC, la variazione è normalmente improvvisa e non lineare, motivo per cui sono spesso utilizzati per segnalare delle condizioni critiche; una delle applicazioni fondamentali degli NTC (la cui resistenza diminuisce con l’aumento della temperatura) è l’attivazione delle ventole utilizzate negli armadi.
Viceversa, i PTC, la cui resistenza aumenta con la temperatura, possono essere utilizzati come fusibili termici ripristinabili. Tuttavia, questo tipo di impiego deve essere valutato attentamente poiché i fusibili generalmente si interrompono per un motivo preciso!
Gli RTD presentano generalmente un cambiamento più lineare della loro resistenza, quindi possono essere usati in modo più creativo. La tecnologia dei semiconduttori è sempre più spesso utilizzata nella progettazione e nella produzione dei sensori di temperatura.
La variazione termica provoca modifiche misurabili nella funzione di trasferimento della giunzione del transistor, fenomeno che può essere
“Grazie agli sforzi dedicati alla ricerca di soluzioni all’avanguardia, allo sviluppo di nuovi metodi di misurazione della temperatura è corrisposto un analogo sviluppo nell’uso delle informazioni ottenute da questi rilevamenti.”
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utilizzato direttamente per determinare la temperatura. Questo è un metodo utilizzato comunemente nei circuiti integrati, ma la temperatura può essere rilevata anche otticamente, ricorrendo a dei sensori sensibili alla parte infrarossa dello spettro. Grazie ai progressi nell’elaborazione di soluzioni all’avanguardia, le modalità che utilizziamo per misurare la temperatura si sono sviluppate tanto quanto le modalità con cui si utilizzano le informazioni ottenute da tali misure. Ad esempio, per identificare le tendenze delle fluttuazioni di temperatura in un periodo definito si ricorre sempre più spesso all’intelligenza artificiale. Le analisi effettuate possono mettere in evidenza una correlazione con effetti legati a condizioni note, consentendo di intraprendere delle azioni correttive.
La svolta
Rilevare e misurare le anomalie termiche nelle cellule del sangue, processo noto come termografia, sta emergendo come sistema potenzialmente utile per diagnosticare i tumori al seno, in particolare nelle aree del mondo in cui la mammografia non è disponibile. Nel 1982 la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato questo metodo, che è attualmente classificato a livello ufficiale dalla FDA come “strumento aggiuntivo” (il che significa che dovrebbe essere usato insieme a un metodo primario come la mammografia, vale a dire una radiografia che utilizza basse dosi di radiazioni).
Tuttavia, l’uso della termografia sta crescendo e probabilmente si affermerà come importante forma di diagnosi precoce. Questa tecnica permette di identificare un aumento della temperatura sulla superficie o appena al di sotto della pelle.
Tale aumento può essere il risultato di un incremento del flusso sanguigno innescato dal corpo per sostenere la crescita e la moltiplicazione delle cellule tumorali.
Utilizzando dei sensori di immagini termiche posizionati vicino alla pelle,
Gli sviluppi nella tecnologia di rilevamento della temperatura continuano a favorire l’avvento di applicazioni dirompenti
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