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Poche cose fanno sentire bene le persone come respirare aria pulita. La tecnologia dei sensori permette di garantire aria più salubre a chi lavora in ufficio o in fabbrica e a chi si sposta in auto. Anche se spesso non ne sono consapevoli, i proprietari immobiliari e gli operatori alberghieri hanno già familiarità con i sensori di qualità dell’aria. In regioni come l’Unione Europea (UE) i monitor di monossido di carbonio (CO) utilizzati per avvertire gli occupanti degli edifici di un aumento del livello di gas velenoso spesso causato da caldaie difettose, sono ormai obbligatori.


L’attenzione verso il rilevamento delle caratteristiche dell’aria ha l’obiettivo non solo di migliorare la sicurezza ma anche di aumentare il livello di qualità della vita. I periodi trascorsi in edifici - quali uffici e fabbriche - dove il rinnovo d’aria è limitato sono sempre più lunghi. Il progetto EU SENSIndoor stima che mediamente una persona passi più dell’80 per cento del proprio tempo in tali condizioni.


Per ridurre il consumo di energia, i proprietari di uffici e di altre unità immobiliari limitano lo scambio di aria attraverso i sistemi di climatizzazione. Tale limitazione è spesso economicamente vantaggiosa, ma oltre a gravi problemi sanitari può rappresentare uno dei fattori scatenanti della cosiddetta “sindrome da edificio malato”.


Il problema può essere legato alla presenza di sostanze quali i composti organici volatili (VOC – Volatile Organic Compounds) che si accumulano nel tempo e che vengono ampiamente distribuite attraverso i condotti dell’aria condizionata durante la giornata lavorativa. Gli occupanti degli ambienti possono lamentare problemi quali irritazione di occhi, naso e gola, mal di testa, vertigini e stanchezza. Nel lungo periodo gli effetti possono portare a condizioni di infiammazione cronica come l’asma. Dopo un’esposizione ripetuta, la natura di VOC e inquinanti simili può portare alla sensibilizzazione, esacerbando le condizioni di disagio.


Di conseguenza, il personale può aver bisogno di lunghi periodi di pausa per potersi riprendere. Ciò porta inevitabilmente a perdite di produttività. La ventilazione continua e lo scambio di aria fresca impediscono l’accumulo dei VOC e degli altri gas che causano disagio ma aumenta il consumo energetico complessivo. Progetti come SENSIndoor mirano ad applicare la tecnologia dei sensori per risolvere questo problema. Utilizzando le misurazioni effettuate dai sensori integrati nei sistemi di gestione degli edifici, l’attività delle unità di condizionamento dell’aria può essere regolata in tempo reale. Se non è necessario gestire cambiamenti di temperatura, pompe e sistemi vari vengono attivati solo quando i sensori rilevano un accumulo di VOC. La gestione orientata alla domanda può bilanciare le esigenze degli occupanti con la


Uno


sguardo alle


tecnologie


Tommy Bodker


Technical Specialist Avnet Abacus


necessità di minimizzare il consumo energetico e i costi di esercizio.


Gli edifici non sono gli unici obiettivi dei sensori VOC. I veicoli automobilistici rappresentano un’altra area applicativa dove tali sensori possono migliorare notevolmente l’esperienza degli occupanti. Inoltre, essi aumentano la sicurezza evitando condizioni di sonnolenza dovute alla presenza di contaminanti. I VOC sono spesso utilizzati nella produzione degli interni degli autoveicoli e possono liberarsi nell’atmosfera dell’abitacolo. Un altro gas potenzialmente fastidioso o addirittura pericoloso all’interno dell’abitacolo è l’anidride carbonica attualmente utilizzata come refrigerante nei sistemi di condizionamento dell’aria. Se i veicoli si muovono in città, gli occupanti sono vulnerabili sia ai fumi prodotti dai mezzi vicini sia all’inquinamento dell’aria.


I sensori che individuano aumenti di CO e di altri gas di scarico - come l’ossido di azoto - possono essere utilizzati per ridurre temporaneamente l’immissione di aria esterna dal sistema di condizionamento fino a quando non si incontrano condizioni più salubri.


Esistono molti ambienti e applicazioni industriali dove il mantenimento della qualità dell’aria è fondamentale e dove i lavoratori devono essere immediatamente avvertiti in caso di problemi. I subacquei che lavorano nelle infrastrutture sottomarine sono vulnerabili all’aumento di anidride carbonica se gli scrubber non funzionano in modo efficace.


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